lunedì 14 marzo 2011

Il cigno nero


Ieri sera,sono stato a vedere il Cigno Nero,premiato agli Oscar, come miglior sceneggiatura e attrice protagonista.
Sono andato,incuriosito dai premi e dalla locandina...e ne sono pienamente soddisfatto.
Il Cigno Nero, è una bellissima favola gotica,che porta lo spettatore negli antri piu' oscuri della mente della protagonista (Natalie Portman)e inevitabilmente inchioda lo spettatore alla sedia, per quasi due ore.
La trama è semplice...Nina viene scelta, per interpretare contemporaneamente la parte del cigno bianco ( angelico e ingenuo), e del cigno nero ( di una malvagità seducente), all'interno del balleto del Lago dei Cigni.
Tutto qui direte voi?
Tutto qui, perchè una volta ricevuta la parte,la favola si sviluppa in soggettiva, quella di Nina, presentandoci un personaggio fragile,vessato da una madre che ricorda le madri di Strindberghiana memoria, o se vogliamo un personaggio di David Lynch,con dei tratti anoressici(questa anche nella realtà, è quasi una costante di chi pratica la danza a livello professionale)e con tratti di violento autolesionismo (anche questa problematica, presentissima in adolescenza).
Il film ti cattura,tra visioni oniriche, labirinti di specchi ( straordinaria è la scena in cui Nina si specchia mentre balla e vede Lily la sua rivale), e scoperta tardiva della sessualità, due scene su tutte quando la protagonista si masturba e prima dell'orgasmo vede la madre...alla poltrona, e la seconda è la scena di sesso saffico con Lily, di un eros e passione straordinaria.
Film che gioca sul piano della realtà e della mente,ti tiene incollato alla poltrona, con forse qualche eccesso splatter nel finale.
Meritatissimo oscar alla Portman, e altrettanto per la sceneggiatura, ai limiti del geniale.
Finale...scontato
Voto 8 e 1/2...peccato per il finale appunto

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