domenica 28 ottobre 2012

Domenica ( e domani è lunedì)

Domani, comincia una nuova settimana.
Che porta a novembre,il mese che più odio dell'anno,ma che sento nel più profondo ,sarà portatore di qualcosa di bello.
Arriverà.
Perchè è giusto così.
Dopo la semina, verrà il raccolto direbbe qualcuno.
Ma non per altro, perchè è semplicemente giusto così.
Sono contento, di quanto si è mosso, e di quanto si muoverà.
Sono fermamente sicuro, che indietro non si torna.
Così come certo, dell'arrivo di qualcosa di bello.
Penso e spero sempre nel settore infanzia.
Di quello mi sono sempre occupato.
Ed in quello sono geniale ( anche modesto).
In testa una tabella da disegnare.
E da rispettare.
In questi giorni ( ma penso anche al post precedente), mi viene in mente davvero l'immagine di tanti piccoli naufraghi che insieme possono fare qualcosa di bello, altrimenti no, altrimenti sono destinati ad accontentarsi.
E questa si, che  è una bestemmia.
Non è vero che si contenta gode.
Chi si contenta, rinuncia a se stesso.
Non serve.
Penso a due persone.
Due naufraghi, con cui vorrei fare dei pezzi di strada.
E magari così sarà.
I nomi?
ma siete pazzi?
non ci penso proprio...
E poi tante piccole finezze...piccoli piaceri.
Che voglio togliermi.
Ci riuscirò.
Mi piace sempre, tenere presente la metafora del viaggio, e in fondo del bagaglio.
Con cui porti l'essenziale.
Il dolore lo lasci fuori.
Quello evapora.
Ed è un bene.

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venerdì 26 ottobre 2012

Direzioni...(sempre avanti)

Sono tre notti, che sogno il mare.
Di imbarcarmi.
Sono sogni potenti, sogni fortemente vitali, sogni in cui l'inconscio si fa manifesto.
Il mare, gli imbarchi con il camper e a volte con persone a cui voglio bene.
Anche amici, che non ci sono più ormai da tempo.
Il mare e la rinascita.
Il mare È la riniascita.
Bello capire l'importanza delle persone, i regali che possono darti.
Bello pensare a chi in questi mesi si  è dimostrato amico ( io non dimentico),altrettanto significativo chi si  è allontanato.
Ieri riflettevo, come in questi momenti siamo in tanti naufraghi in questo momento, a volte penso che sarebbe bello creare qualcosa di concreto insieme, per migliorare la propria condizione, con poesia.
Ecco io l'ho detta!
Credo che l'incontro che avrò oggi, possa essere anche quello.
Io ci spero.
Anzi no...io ci credo!
Penso che la direzione sia presa,e tanto si muoverà ancora,come conseguenza di tante belle azioni.
Poi certo, tutto può sempre cadere!ma sono attrezzato.
Mi sono preparato.
Questa volta.
Mentre scrivo,risuonano le note straordinarie di Ludovico Einaudi.
Da tempo, nei miei cambi di direzione, è colonna sonora.
Oggi, a differenza di altre volte, non mi regalerò l'autogrill...ma il treno...i luoghi di svolta però, sono sempre i soliti ( persino le stesse fermate di metro).
Curioso no?
Oggi, in questo incontro ho molto da dire.
Sono contento.
E' bello.
Da gennaio,oltre al terremoto...si è svegliato l'inconscio.
E i sogni.
Che come dice Jung, sono le nostre evoluzioni interiori.
E allora dai sogni ( incubi) devastanti, in cui corri corri...e resti imprigionato, ai sogni in cui cerchi di raggiungere una persona di spalle, ai sogni di morte...ecco fino al mare, limpido, pulitissimo.
Vivendo il tipo di esperienza che più amo.
Uno dei miei incubi più brutti, si concludeva con una frase durissima "e adesso liberati se ci riesci!"...
Sono libero....sono libero..."di solcare il mare"   

domenica 21 ottobre 2012

Un anno di Mill Park...in 10 righe...( esercizio per Comunicattivi)

Un coniglietto nella neve il giorno di Pasqua..
la neve fino ad aprile inoltrato,
la mia prima notte a Tirana,
un sogno di saluto bellissimo e molto crudele,
le mie lacrime nella piazza di Caselette,
il silenzio
la profonda umanità degli incontri in questo posto,
un abbraccio con Cleo,
l'alba al mare il giorno del mio compleanno,
il palazzo di Diocleziano di Spalato e il mio wow!,
la violenza e la crudeltà degli strappi,
la bellezza e la profonda umanità del ricostruirsi, 
un libro in regalo da Napoli,
Gilda a Torino,
l'arrivo di mia nipote Chiara,
Barolo...
le mie albe
il richiamo del Teatro, 
il giocare a reincontrare la mia infanzia...
l'alba a San Benedetto, e una candelina...e tante storie che ho affidato al mare.

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giovedì 4 ottobre 2012

C'era una svolta

C'era una svolta, credo fosse il nome di uno spettacolo dei Soggetti, uno dei gruppi di Cabaret, più validi del panorama nazionale.
Oggi  è il 4 ottobre, ed  è esattamente un mese che sono tornato a Torino.
Qualcosa di quello che pensavo si  è mosso, ma non basta, non mi basta.
Per altro resto in attesa.
Resisto.
Mi piace il concetto di Resistenza.
Resistenza che deve essere attiva,e mi viene da pensare alla lotta partigiana, che anche in queste valli ha avuto luogo.
Resistenza attiva, e penso alla lotta No Tav, e a tutti quelli che ci hanno messo la faccia, il corpo, spesso prendendo botte del tutto ingiustificate dalla polizia.
Ecco quindi, che la prima parola di questo mese, che deve diventare un mantra, è RESISTENZA.
Difficile, dura, ma che non può fermarsi.
Non deve.
La seconda parola è...bellezza...
Ho bisogno di cose belle, da un libro, ad un film, ad un cibo.
Voglio riprendere a nutrirmi di bello.
E nel bello ci sono gli incontri.
Le persone.
Le persone sono fondamentali.
Inevitabilmente incontri, fa rima con politica...almeno per me.
Ma qui devo riorganizzare il mio universo.
Mi incuriosisce Etinomia ( oltre tutto poco distante da casa mia),mentre altro...troppo schierato, in un modo o nell'altro non mi dice nulla.
Ho voglia di recuperare una dimensione sociale, che poi inevitabilmente andrà a riverberarsi anche sul lavoro.
Cazzo vuol dire riverberarsi?
Ci rifletterò.
Ascoltarsi.
Un mantra.
Ascoltarsi, nel profondo.
Che forse vuol dire rifare le valigie.
Forse cambiare ancora.
Cavalcare l'onda, senza esitazioni o paure di sorta.
La terza parola, è Circo Contemporaneo.
Ho trovato una realtà che mi piace molto.
Per ora solo con un progettino, ma io voglio lavorare, perchè tutto questo diventi altro.
Ecco.
Sorridere...
La vita è davvero bella, se uno riesce a sorridere, e a godere dei piaceri che comunque troviamo sempre.
Basta dare spazio.
E allora dopo un mese, mi dico RESISTERE RESISTERE RESISTERE!che più che una parola, è una necessità, a cui non voglio sottrarmi.
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