mercoledì 28 novembre 2012

La potenza di una foto ( per rompere il silenzio che mi ero imposto)

Oggi, dopo tanto tempo ho scaricato un poco di foto che erano da tempo nella memoria della mia macchina fotografica.
Tra queste, hanno un'importanza grandissima quelle scattate a Maggio a San Benedetto.
Sono 5 foto, il momento  è l'alba.
La data maggio, credo la fine di maggio.
Il mare.
Quel mare, attraverso un rito quasi magico si è preso tutto quel grigio, della prima parte del 2012.
Le violenze gratuite.
E quelle dure, meditate e senza ombra di dubbio volute.
Riguardando quelle foto ( una  è allegata anche a questo post), provo un'infinita tenerezza verso quella giornata,dove con forza ho affidato ( e forse salutato per sempre), tante storie.
Mie.
Intime.
E'stato giusto così.
Io credo che ognuno dovrebbe avere una spiaggia, dove fare un rito di saluto, un luogo magico dove affidare le intimità profonde al mare.
Tanto che ci piaccia o no, la natura, tutto si riprende.
Mi rendo conto, che per i più questo post possa risultare incomprensibile, penso che lo fosse anche per il bagnino...che creod si sia stupito a vedere una persona piangere davanti al mare, e magari abbia pensato ora questo...si spara.
Niente di tutto questo.
Però per me San Benedetto è stato anche questo.
La spiaggia dove ho pianto uno dei miei migliori amici , la spiaggia dove ho restituito un anno durissimo da urlare.
Ecco...io credo che tutti dovrebbero avere un luogo così.

d  

Nessun commento:

Posta un commento