domenica 9 dicembre 2012

I sogni,i percorsi e io non sono più io ( a distanza di un anno)

Mentre guardo fuori dalla finestra, è appena calata la notte, in lontananza vedo il Castello di Rivoli, e cerco di ascoltare il silenzio di questo luogo che mi  è casa.
Penso ad un anno fa, a come stavo.
A tutto il male subito,detto,fatto.
Mi guardo indietro e vedo gli scontri e la totale mancanza di pietas, di ascolto.
Lo sparire.
Nel momento peggiore, lasciandoti poi duemila dubbi, a volte atroci, a volte davvero a pensare il peggio.
E poi quelli che hanno emesso sentenze.
Senza appello.
Come fossi una specie di psicopatico, che le cose le ha sognate.
Anche questo ho sentito.
E ho visto.
Ho visto chi ha voltato le spalle, e chi ha preferito continuare la sua vita, semplicemente escludendomi.
Anche questo  è successo.
No tranquilli, nessun nome.
Però ci sono.
Penso anche ai contenuti del mio secondo blog, rimasto on line come spazio catartico, e adesso può anche apparire pubblicamente, tanto i contenuti sono nel mio hard disk.
Cancellato tutto sul blog, perchè una zelante signorina, di cui mi fidavo ha deciso di comunicarli al mondo.
Ah ecco il blog era questo (www.questobuioferoce.blogspot.com)ci sono i due mesi più brutti della mia vita.
I miei silenzi.
I miei racconti.
Intimissimi.
Forse giusto che non ci siano più.
Almeno non a quell'indirizzo.
E oggi?nove dicembre 2012?
Se ci penso, mi sembra impossibile esserci arrivato in piedi.
Ci sono.
Mi guardo e ci sono.
Occhi.
Gambe.
Cuore.
Ci sono, senza più quella fastidiosa e dolorosissima sensazione di essere senza pelle.
Esposto allo sguardo di tutti.
Gli incontri.
Con le persone.
Quelle vere, quelle che mi hanno regalato una parte di se, e a cui spero di aver regalato qualcosa di mio.
Forse qualcuno, nemmeno si  è reso conto dei bei regali che mi ha fatto.
Avrò modo di ringraziarlo!
E la ricerca, di altri incontri.
Veri.
Di carne.
Non avatar.
Carne.
Ho bisogno di persone sporche, di persone che faticano, imperfette.
Questo cerco.
Quella poesia.
Oggi  è una poesia che posso accogliere.
C'è voluto un anno.
Da urlare.
Ma è passata.
Due incubi.
Uno del 30 dicembre.
Terribile...con una voce che mi diceva, in mezzo al deserto"adesso liberati se ci riesci!", e poi questa notte.
In cui avrei voluto salvare una bambina, da un orco.
E ci sarei anche riuscito.
Solo che lei è rimasta con l'orco.
E io sono uscito fuori.
Libero.
Ancora libero.
Finalmente.
Di solcare il mare

d

p.s . Il grazie in realtà lo voglio fare pubblico a due persone...uno  è un amico...si chiama Alessandro e di mestiere fa lo psicologo...beh rispose ad una mia mail disperata in 10 minuti...grazie Ale, non te l'ho mai detto di persona...( poi poco importa se prima di fare lo psicologo, facesse il teatrante)

e il secondo grazie, a Claudia, la persona che mi ha preso per mano, e mi ha aiutato a ripulirmi.
Mi ha restituito un sacco di codici che avevo perso e mi ha regalato altri strumenti di navigazione...grazie grazie grazie...senza di lei ( gli altri non me ne vogliano), forse sarei ancora in balia dei venti, o forse non sarei proprio arrivato a questo punto.


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