domenica 20 maggio 2012

Brindisi, le bombe e le parole bestemmiate

16 anni.
Esci al mattino, un filo di trucco, lo zaino, il cellulare.
Magari non hai nemmeno troppa voglia di andarci a scuola.
E'Sabato!
Però ci vai.
E alle 7.45 di un sabato di maggio, non ci sei più.
Crepi.
Per una bomba, che ti uccide.
Una bomba!
Ma dove siamo?
Siamo in Italia o in Medio Oriente?
Una bomba!
davanti ad una scuola!
Ma le bombe davanti alle scuole non le mette nessuno!
Davanti alle scuole si sciopera!si taglia la lezione!
Ma non ci metti le bombe!
Non ci metti le bombe cazzo!
Perchè la scuola  è uno dei quei luoghi dove vai a costruire il futuro,dove ti senti sicuro!
Poi il silenzio.
E le tante, troppe parole!
La mafia.
Io non credo, sia stata la mafia.
Non perchè non possa mettere bombe davanti alle scuole, no non  è per questo.
Quelli sono assassini sanguinari, e non si fermano davanti  a nulla.
Della scuola, la mafia ha paura.
Ma secondo me non è questo il problema.
La mafia ( e maggior ragione quella pugliese), non ha nessun interesse, a ritrovarsi l'esercito in casa, la polizia.
Se fosse stata la Sacra Corona, sarebbe un autogoal clamoroso.
Non è da mafia.
Queste sono bombe che odorano di Stato.
Sono bombe, che erano quasi prevedibili ( lo scrivevo il primo maggio), da quel sovra stato, fatto di servizi segreti deviati e di massoneria, che tutto controlla.
Dicono di avere trovato i presunti colpevoli in meno di 24 ore.
Pare si tratti di terrorismo.
Io credo che sia attendibile e fortemente probabile.
La mafia ha bisogno del silenzio.
Quello ch enon sapremo mai, è come si sia arrivati ai due sospetti.
Mi viene un'ultima riflessione...
Sento parlare di Legalità a sproposito, usare parole a me sacre, come una sorta di business, parlano poi di giovani, di futuro...dimenticando una cosa fondamentale, che i giovani sono il presente.
E io mi sono un po' rotto le palle di questi personaggi.
Non basta indossare una maglietta di Libera, o leggere quattro belle parole ad un microfono, per essere credibili.
No grazie.
Fiero di non starci.
E poi le cose belle.
Perchè al bello bisogna guardare.
Rivisto Titanic degli AstorriTintinelli.
Bel lavoro, ulteriormente migliorato.
Bravi, bravi bravi.
Ma l'anarchia si paga, e fai poche date...e magari lo avesse fatto Pippo Del Bono, un lavoro simile, allora si sarebbe gridato al capolavoro....ma tant'è.
Ancora Macao...che occupa Palazzo Citterio.
Questa  è l'Italia che mi piace.
Quella credibile.
Quella che non si mette le magliette con un marchio...legge quattro cazzate al microfono...e poi a casa.
Attenzione alle parole.
Parlare di Legalità, futuro,antimafia...prevede cura e attenzione.In tanti in queste ore hanno bestemmiato,troppi.
Ritorniamo al bello.
Se riusciamo.

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