mercoledì 15 dicembre 2010

Berlusconi, la violenza, la Rivoluzione che incomincia


Ieri pomeriggio, mentre andavo dal barbiere, ho provato la stessa angoscia del 20 luglio 2001, giorno di quel G8 maledetto.
Anche allora ero in macchina e ascoltavo Radio Popolare, in diretta da Genova, anche allora avevo un nodo alla gola per i racconti, che arrivavano.
E la rabbia sale, non tanto per Berlusconi ancora premier ( quello è un dead man walking), quanto per come i palazzi del potere, non abbiano compreso cosa stia succedendo in Italia.
Il paese dei Sacconi, dei La Russa...ma anche di buona parte dei politici del Pd, e dall'altra il paese degli studenti, degli incazzati, dei disoccupati, dei terremotati e di tutti quelli con il complesso di E dopo?
Non ascoltano, e fanno male...perchè credo che questa rivoluzione, o la fermi con il sangue ( come a Genova)o non la fermi, lo cantava persino Faber nel 1968.
Ieri, è stato un brutto giorno per la politica,perchè ad eccezione di Niki Vendola, non ho sentito nessuno che prendesse le parti, o che almeno ragionasse su quello che è successo a Roma.
Come al G8, solo che al G8 c'era Bertinotti.
O le cose cambiano, o qui davvero siamo solo all'inizio.
Ha ragione anche il mio amico Gaspare, le rivoluzioni non sono mai violente.
Concludo con un appello...magari qualcuno mi aiuta...

A.A.A. cercasi movimenti a cui aderire, per fare la rivoluzione.Astenersi perditempo, finti compagni, portatori di certezze...ex Lotta Continua oggi al potere.A Torino ci sono?

2 commenti:

  1. "Complesso di E dòpo" è un gioco di parole magnifico. Quanto all'appello, vediamo: LC è morta prima che io nascessi; non sono un perditempo; non ho verità in tasca; fin qui tutto ok... Però non sono neanche un compagno: vado bene per la sincerità oppure no?
    Antonio Fucile
    p.s.: non mi sono dimenticato della tua e-mail, appena avrò un minimo di tempo libero dagli esami risponderò. Ciao!

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  2. Naturalmente intendi una rivoluzione delle coscienze, a colpi di informazioni documentate anzichè di molotov, vero? Se è così, ci sto!
    Antonio Fucile

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