
Ieri pomeriggio, mentre andavo dal barbiere, ho provato la stessa angoscia del 20 luglio 2001, giorno di quel G8 maledetto.
Anche allora ero in macchina e ascoltavo Radio Popolare, in diretta da Genova, anche allora avevo un nodo alla gola per i racconti, che arrivavano.
E la rabbia sale, non tanto per Berlusconi ancora premier ( quello è un dead man walking), quanto per come i palazzi del potere, non abbiano compreso cosa stia succedendo in Italia.
Il paese dei Sacconi, dei La Russa...ma anche di buona parte dei politici del Pd, e dall'altra il paese degli studenti, degli incazzati, dei disoccupati, dei terremotati e di tutti quelli con il complesso di E dopo?
Non ascoltano, e fanno male...perchè credo che questa rivoluzione, o la fermi con il sangue ( come a Genova)o non la fermi, lo cantava persino Faber nel 1968.
Ieri, è stato un brutto giorno per la politica,perchè ad eccezione di Niki Vendola, non ho sentito nessuno che prendesse le parti, o che almeno ragionasse su quello che è successo a Roma.
Come al G8, solo che al G8 c'era Bertinotti.
O le cose cambiano, o qui davvero siamo solo all'inizio.
Ha ragione anche il mio amico Gaspare, le rivoluzioni non sono mai violente.
Concludo con un appello...magari qualcuno mi aiuta...
A.A.A. cercasi movimenti a cui aderire, per fare la rivoluzione.Astenersi perditempo, finti compagni, portatori di certezze...ex Lotta Continua oggi al potere.A Torino ci sono?
"Complesso di E dòpo" è un gioco di parole magnifico. Quanto all'appello, vediamo: LC è morta prima che io nascessi; non sono un perditempo; non ho verità in tasca; fin qui tutto ok... Però non sono neanche un compagno: vado bene per la sincerità oppure no?
RispondiEliminaAntonio Fucile
p.s.: non mi sono dimenticato della tua e-mail, appena avrò un minimo di tempo libero dagli esami risponderò. Ciao!
Naturalmente intendi una rivoluzione delle coscienze, a colpi di informazioni documentate anzichè di molotov, vero? Se è così, ci sto!
RispondiEliminaAntonio Fucile