martedì 6 dicembre 2011

17.59 sono al tappeto e non ho voglia di rialzarmi


Accade che alle 17.55 di un martedì 6 dicembre cadi al tappeto,ma non hai voglia rialzarti,in fondo anche contemplare il cielo dal k.o. è bello...ha un suo perchè.
Basta una frase,brutale,cattiva...che distrugge la vita da agosto a novembre, che ti fa venire voglia di bruciare quello che porti addosso, prenderti a sberle per frasi dette,per avere fatto quello che hai fatto.
Vorrei prendermi a sberle,incidermi la carne...e tatuarmi la frase "coglione",per essermi annullato.
Coglione per avere amato ( ah se qualcuno di torinese legge...ebbene si amato, ne sono capace),per aver accolto (perchè sono capace anche di questo).
Accade che poi nei momenti di rabbia, si tirino rasoiate gratuite,violente (l'ho fatto anche io), e questo non mi appartiene.
Non perchè lo tenga dentro, ma perchè gli urlatori non vanno lontano.
Voglia di incidermi la carne,di marchiarmelo a fuoco, quel "coglione"...
Meglio non mettersi in gioco, meglio non sporcarsi.
Sono ferito.
Ignoro se mi passerà.
Ma lo sono.
Molto più delle piccole ferite, precedenti, qui è un'entrata a gamba tesa, che rompe tutte e due le gambe, da cartellino rosso.
E allora dopo il cartellino, puoi solo bestemmiare contro chi ti ha rotto le gambe, anche pesante, giustificandoti:ti ha rotto le gambe.
Idiota ad avere ascoltato.
Idiota ad avere accolto.
Idiota ad avere aspettato.
All apologies, direbbe lo zio Kurth Koblain.
E intanto, guardo fuori dalla finestre.
Fa freddo.
è notte...
fuori...
e dentro.
che amarezza!

d

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