giovedì 8 dicembre 2011

Il colore del grano...


Restiamo umani!
è diventato un poco il mio mantra di questi giorni,perchè in fondo nei momenti come questi,è la sola cosa a cui ti appelli,puntando i piedi per non cadere,e buttando via i coltelli con i quali potresti ferire,perchè non serve,mai sento più vero il detto "occhio per occhio fa l'uomo cieco", che forse non era un detto, ma a me piace pensarlo così.
Sento intimamente che questo tra me e Angela, possa solo essere il momento del silenzio,almeno fino a quando i cuori ( e le menti) non si saranno calmati.
Perdersi, per forse ritrovarsi.
Forse.
Non ho la ricetta, e non ho certezze,solo tentativi...gli stessi che mi han fatto lasciare Perugia e impostare la rotta verso altri luoghi.
Certo fa malissimo ripensare a certe frasi,certe parole ( le ultime non meno di 10 giorni fa),che sembrano in questi giorni mai accadute.
Ma restiamo umani, non possiamo fare altro.
Mi viene in mente un pezzo del Piccolo Principe, inflazionato, adolescenziale,saccheggiato, ma che in questo momento riesce conncretamente a farmi andare avanti!è il dialogo tra la volpe e il piccolo principe, che rubato da internet riporto integralmente!

" Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "…Piangerò".
" La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
" E' vero", disse la volpe.
" Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
" E' certo", disse la volpe.
" Ma allora che ci guadagni?"
" Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano".
soggiunse:
" Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo".
"Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto".
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente" , disse.
" Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre.
Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo".
E le rose erano a disagio.
" Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. " Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei
che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato
lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa" E ritornò dalla volpe.
" Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
" Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
" Io sono responsabile della mia rosa…." Ripetè il piccolo principe per ricordarselo
.

restiamo umani!
d

Nessun commento:

Posta un commento