venerdì 30 dicembre 2011

This is the end my friend...( cronache delle ultime 48 ore dell'anno)


Finalmente,anche il 2011 finisce,tempo di pensieri,buoni propositi,idee...e bilanci.
Finisce un anno,molto particolare intensissimo e doloroso,intimo e profondo.
Sei mesi di Umbria,una terra strana,dura,tutt'altro che ospitale.
Terra dove ho fatto quello che mi piace nella vita:organizzare teatro.
Vado molto fiero dei miei sei mesi umbri.
Ho creato,portato lavoro,incontrato belle persone.
Ho pranzato al porcello felice,ma non ho avuto il coraggio di parlare con la famiglia Baldoni,per dire,quanto pur non conoscendo Enzo G.Baldoni,la sua persona,il suo essere,mi abbia influenzato tanto nelle scelte di vita.
Sei mesi,tanti incontri belli ( a proposito lo faccio ora...grazie Carla Gariazzo di Onnivora) e anche qui la parte malata del teatro.
Esattamente come in terra in Puglia.
Quello è ciò che non voglio diventare.
Se arrivo a 55 anni così,fermatemi prima.Fatemi cambiare strada!vi prego!
Cioè in realtà se arrivo anche a 40 così...fermatemi.
E gli artisti,in fondo hanno caratterizzato il mio anno.
Artisti veri,non di facciata...non mestieranti dello spettacolo.
A gennaio,ci rincontreremo...e se sono rose fioriranno.
E il ritorno a Torino,città che non amo.
Una città che mi piove dentro...e poco importa se tutto questo è grammaticalmente scorretto.
Torino,dei miei ritorni a giugno e del cuore che si rimette in moto,del sentirsi al 200% pronto a spaccare il mondo.
Torino dei luoghi bellissimi a giugno,crudelissimi a dicembre...ma se ci pensi diventi matto:e allora meglio non pensarci,e prendere il bello.
Torino delle svolte,e dei grandi ciao:non degli addii,perchè agli amici non dai mai addio,e anche se mentre scrivo scende una lacrima,mi riprometto di vivere il bello,di costruire sul positivo,di non essere il gabbiano jonathan che fugge dal branco.
Torino,dei cimiteri, e delle tombe non trovate,ed è meglio così,perchè sono sicuro che non mi sarebbe piaciuto,e ci siamo salutati meglio ad Ostia,che anche a Pasolini,tutto questo sarebbe piaciuto.
Torino,settembre 2011,che in realtà è la fattoria del gelato di Pianezza e un gelato fragola e cioccolato,ed è Francia,ed è Gap,la neve l'otto di ottobre al Monginevro, e provare a sentirla questa neve, con la lingua, come bambini!ed è bello così!
e sono nuove strade...la Cooperazione Internazionale,che a me se non è difficile non piace...
e ci sono le persone,riscoprire le persone,importanti.
l'ascolto.
E non ci sono gli addii.
Non voglio.
Non dico addio a chi ho chiamato amico.
Non ora.
Non nel 2011, e spero tanto meno nel 2012.
Ora il tempo è del silenzio.
Buon 2012 a tutti.
d

Nessun commento:

Posta un commento